di Maddalena Carlino
E’ il Front Office della città, ma nessuno forse se n’è davvero mai accorto. Si tratta del biglietto da visita di Tivoli, il primo luogo che si incontra. Prima di Piazza Garibaldi, prima di Villa D‘Este, prima delle fontane davanti la panoramica, prima di tutte le più celebri attrazioni che conosciamo. Stiamo palando del parco giochi, luogo di tutti e di nessuno, anche se c’è chi di questo spazio ha fatto la propria casa e professione. Si tratta di Maria Rita Lombardi, responsabile della Cooperativa “La Mongolfiera” che, dal 2002 si prende cura del parco. Un luogo di incomparabile bellezza, affacciato su Roma, con tramonti che solo Tivoli sa regalare e con una visione dei gestori davvero speciale. Un parco che non serve solo a far correre e ‘sfogare’ i bambini, ma un vero e proprio crocevia di bisogni sociali ed educativi.
Maria Rita ci racconta com’è iniziata la gestione di questo spazio?
“Quando ci è stato affidato nel 2002, il parco era in uno stato di completo degrado. Nonostante la posizione centrale e strategica, era abbandonato e preda di attività illegali. Tivoli è una città che dovrebbe vivere di turismo e vedere un luogo così centrale in queste condizioni era inaccettabile”.
Quali sono stati i primi passi fatti per il recupero?
“Abbiamo iniziato con un intenso lavoro di pulizia del verde e raccolta rifiuti e poi un recupero delle aree. Nei primi anni abbiamo deciso di fare un investimento considerevole per ripulire il parco e ripristinare i giochi e poi, naturalmente, costruire un chiosco e attrezzare tutto con servizi igienici per soddisfare le esigenze della comunità. Inoltre, abbiamo ripulito il monumento dedicato ai caduti tiburtini della Grande Guerra di Carlo Fontana che era invaso da scritte ed era oggetto di vandalismo, abbiamo anche ristrutturato le sedute e potato gli alberi per mettere in sicurezza l’area”.
Come si è evoluto il parco da allora?
“Abbiamo sempre avuto una visione a 360 gradi su come far vivere questo spazio. È diventato un punto di ritrovo importante per molte persone, dai bambini agli anziani. Abbiamo offerto servizi come musica dal vivo grazie alla collaborazione con la musicista locale Manu Sax, e abbiamo visto crescere generazioni di giovani che hanno vissuto qui i loro anni più belli, sempre sotto l’occhio vigile di ‘Zia Roberta’, nostra insostituibile collaboratrice. Il parco è diventato un luogo dove si intrecciano le esigenze di diverse fasce d’età e di realtà diverse. Anche durante il Covid abbiamo capito quanto fosse importante la funzione che svolgiamo”.
Avete affrontato delle difficoltà lungo il percorso?
“Sì, non sempre è stato facile. Abbiamo avuto il sostegno di alcune persone e delle autorità locali, come l'architetto Stefano Peruzzo e l’allora assessora Eleonora Cordoni, che vorrei ringraziare. Tuttavia, ci siamo trovati a pagare multe assai salate per la musica in estate, poiché non potevamo sforare le 10 di sera. Questo è stato un dispiacere, soprattutto perché quegli eventi erano pensati per chi non può permettersi una vacanza fuori città. Avevamo addirittura attivato un servizio di pulmino per accompagnare gli anziani che non riuscivano a venire da soli, ma abbiamo dovuto rinunciare per la burocrazia eccessiva. Il centro anziani però ci ha onorato con una targa che custodisco gelosamente”.
Quali sono le ultime novità?
“Siamo molto felici di annunciare ulteriori miglioramenti. Abbiamo deciso di investire ancora una volta su questa realtà a noi tanto cara per sostituire la pavimentazione antitrauma sotto i giochi dei bambini e sostituire scivoli e altalene che con l’uso non rispondevano più all’esigenze dei più piccoli. Chiunque abbia idee che incontrano la nostra visione deve sapere che il parco è aperto ed è a disposizione per la città. Chiediamo, però, la collaborazione di tutti per mantenere questi spazi curati e sicuri. Siamo orgogliosi di aver soddisfatto bisogni spesso trascurati e di aver restituito un benessere che tutti i cittadini meritano”.
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